Varie & Eventuali
VARIE & EVENTUALI
Commenti, Racconti ed Esperienze real world dei nostri pazienti...
Commento: Buongiorno Dottore, sono il papà di M.M, lo scorso mercoledì abbiamo preso e fatto il collaudo per il corsetto. Mio figlio ci teneva tantissimo a farle sapere che già dal giorno dopo ha rispettato le 23 ore ...dorme anche sul lato con il corsetto...gioca...va a scuola e riesce a fare tutto... Voleva assolutamente che glielo dicessi... Lui è molto soddisfatto e tanto gli va comodo che ieri non voleva neanche toglierlo... Ci sentiamo presto...
Risposta: Davvero molto bene! Gli faccia i complimenti da parte mia! A presto
Racconto (1): Mi chiamo Anna Maria, ho 50 anni e abito in provincia di Parma.
La mia vuole essere una testimonianza di come, attraverso un percorso diverso rispetto a quelli precedenti, tentati senza successo per anni, sia riuscita ad ottenere risultati che mai e poi mai avrei immaginato.
Ho incontrato il Dottor Salvatore Minnella per la prima volta nel novembre del 2018 e da lì, non senza un forte scetticismo iniziale, è partita la vera battaglia contro la mia grave scoliosi. Durante l’età dello sviluppo la mia colonna vertebrale iniziò a deformarsi, e ben presto arrivò la diagnosi di scoliosi.
Fui indirizzata da ortopedici che mi prescrissero “ginnastica correttiva” - così chiamata all’epoca - e corsetti che ogni 6 mesi puntualmente dovevo adattare, vivendo l’età dello sviluppo.
I risultati però non arrivavano e, dalle radiografie, era evidente un progressivo aggravamento della patologia.
Con il passare degli anni sono iniziati dolori lombari sempre più frequenti, che venivano attenuati con antidolorifici, cicli di cortisone, massoterapia.
Nella primavera del 2018 un dolore lancinante mi impediva il movimento e mi resi conto di essere arrivata al capolinea.
Disperata, mi rituffai nelle visite specialistiche; chi mi consigliava assoluto riposo, chi mi prescriveva come rimedio l’agopuntura e quant’altro. Parallelamente, mi sottoponevo pure ad infiltrazioni epidurali, ma con scarso beneficio.
Al dolore fisico si affiancava il dolore psicologico. Non potevo svolgere i lavori domestici, mi recavo al lavoro in ufficio in ciabatte (anche le calzature erano diventate un problema), la mia vitalità e voglia di fare andavano spegnendosi per la sofferenza provata.
Mi decisi a prenotare un’ultima visita tramite Ausl. L’ultima spiaggia. Lessi nello sguardo del medico che mi visitò sconcerto. Alla fine, non mi disse nulla di diverso dagli altri medici. Una preziosa indicazione però me la dispensò: rivolgermi al Dottor Minnella, specializzato nella patologia di scoliosi del bambino e dell'adulto.
Uscita dallo Studio, con le lacrime agli occhi, non avevo più voglia di prenotare un’altra visita, e poi chissà…Sarebbe stata l’ennesima delusione? In quel momento non potevo di certo immaginare che, invece, sarebbe stata la mia ancora di salvezza.
Ricordo perfettamente la prima visita presso il suo Studio a Parma, durata un paio d’ore. Misurazioni, domande su domande, un’analisi minuziosa delle radiografie ed un finale a sorpresa: nessuna prescrizione farmacologica, nessuna terapia specifica, “solo” cicli di FKT con esercizi specifici per apprendimento dell’autocorrezione della colonna, seguita scrupolosamente dal fisioterapista.
Il Dottor Minnella mi esortava a “crederci”, a lavorare con assiduità e costanza, nella consapevolezza che, se avessi seguito con rigore e fiducia questo programma, avrei ottenuto nel tempo ottimi risultati.
Sinceramente, tornando a casa, la domanda che mi frullava in testa era solo una: “Come posso solo con tali esercizi risolvere i miei dolori?”
Ebbene sì, mi sono dovuta ricredere…È chiaro che, senza una grande forza di volontà, costanza e sacrifici, i risultati ottenuti non sarebbero arrivati.
Ho iniziato questo “lavoro” su me stessa e per me stessa. Sono passati quasi sei anni (sono arrivata ad aprile al 26° piano di esercizi, che variano ogni 3 mesi) durante i quali sono sempre stata seguita, incoraggiata, spronata e, all’occorrenza pure rimproverata, dal Dottor Minnella. Sì, ho vissuto periodi di cedimento, stanchezza, accentuati da altri avvenimenti della vita, ma finora non ho mai mollato.
Attraverso l’autocorrezione, che deve pian piano diventare parte integrante della quotidianità, i dolori si sono attenuati. Mi sento più forza e la mia situazione è in generale migliorata.
Di conseguenza ho ripreso in mano la mia salute, ritrovando autostima.
Sono consapevole che questo mio percorso sarà ancora molto lungo: nuovi obiettivi da raggiungere ce ne saranno sempre.
Tutto deve partire da noi stessi! E ve lo dice una che di partire per questo viaggio proprio non ne voleva proprio sapere…
Questa mia esperienza vuole proporsi come un input di vita vissuta ed è rivolta a tutte quelle persone che soffrono di gravi problemi alla colonna vertebrale. Abbiate fiducia, si cade ma con le giuste stampelle ci si rialza.
Ringrazio il Dottor Minnella ed il suo Staff con i quali puntualmente continuerò il mio percorso. E, infine, il consiglio più prezioso: mai perdere la speranza!
A.M.V. (Parma)
Risposta: Buongiorno Signora, la ringrazio davvero tanto per la preziosa testimonianza e sono certo sarà d'aiuto ad altri pazienti! Un caro saluto!
Racconto (2): Sono una ragazza di 22 anni e paziente del Dottor Minnella.
Ho portato il corsetto per circa 10 anni, fino a 4 anni fa, quando è arrivato il fatidico momento di toglierlo per sempre. Mi ricordo ancora che, poco dopo averlo tolto, sognavo scenari in cui ero in ritardo per rimetterlo e lo cercavo ansiosamente.
Questo perché, inevitabilmente, è un’esperienza che ti cambia e che ti porti dentro per tutta la vita. Io sono orgogliosa quando parlo di ciò che ho attraversato e lo rifarei altre infinite volte perché è stato per il mio bene. Non me ne sono mai vergognata e, anzi, ci scherzavo su con i miei amici che “bussavano” alla mia schiena.
Non dimenticherò mai le parole del Dottor Minnella che mi diceva “non sei tu contro il corsetto, ma siete tu e il corsetto contro la scoliosi”. Queste parole, apparentemente semplici, mi hanno fatto riflettere molto perché ammetto che la “convivenza” con il corsetto non è sempre stata facile perché questi dieci anni hanno attraversato tutta la mia adolescenza, dalla scuola media fino al primo anno di università.
È stato un periodo di forti cambiamenti, sia fisici sia emotivi, e in cui la colonna spingeva molto, ma io e il corsetto siamo riusciti a tenerla a bada. Ora continuo a fare visite di controllo e sono contentissima dei risultati ottenuti, non solo “funzionali” ma anche estetici.
Proprio pochi giorni fa, uscendo dallo studio medico, ho provato tante emozioni nel vedere la sala d’attesa con ragazze più piccole di me che stavano attraversando o stavano per intraprendere il percorso che a me ormai sembra molto lontano. Mi sono immedesimata in loro e mi sono ricordata di quando c’ero io da quella parte.
Ammetto che ci sono state volte in cui mi sono chiesta perché fosse capitato a me, perché mi toccasse indossarlo. Cambiare corsetto o apportare delle modifiche, poi, richiedeva tanta forza di volontà perché, all’inizio, faceva male ed era scomodo. Il primo periodo, inoltre, fu particolarmente complicato perché dovevo indossare il busto 23/24h al giorno e avevo poco tempo per dedicarmi allo sport e andare al mare. In più, inizialmente non erano molto diffusi i tubolari, ma c’erano delle magliette bianche e accollate che si vedevano sotto ogni indumento.
Anche il periodo estivo, con il caldo, è sempre stata una bella sfida.
Per fortuna, col passare del tempo, le ore col busto si sono ridotte, fino a doverlo portare solo la notte.
Ciò che mi ha motivato a non desistere è stato il supporto della mia famiglia, che mi ha sempre accompagnato alle visite (anche quando erano fuori città), e soprattutto l’influenza positiva che il Dottor Minnella ha avuto su di me. È sempre stato dalla mia parte e mi sono sempre potuta affidare a lui. Mi rendeva chiari i miglioramenti che man mano stavo ottenendo e questo è stato molto importante per me. Mi ha anche spiegato di come, senza corsetto, la mia situazione sarebbe stata molto grave. Ora, invece, so che da adulta potrò stare piuttosto tranquilla per la salute della mia schiena. Raccomando a quanti si approcciano a questa situazione di rivolgersi a lui perché è molto preparato e umano: ha sempre la parola giusta al momento giusto e dà supporto emotivo oltre che medico.
Il mio consiglio, infine, dal cuore, è di intraprendere quest’avventura e anche di farlo il prima possibile perché la scoliosi non guarda in faccia nessuno.
E.L. (Bari)
Risposta: Cara E., ti ringrazio davvero tanto anche e soprattutto per il modo con cui hai espresso i tuoi sentimenti di allora e di oggi. Sono sicuro che sarai di aiuto per molti altri pazienti. Grazie!
Racconto (3): Quando ho iniziato ad indossare il corsetto, 24 ore su 24, la paura più che grande che ho avuto è che non avrei più potuto vivere la mia quotidianità come prima. Sedermi comodo era un' impresa, la mia postura mi causava dolori.
Anche camminare, andare a scuola e svolgere le normali attività domestiche era diventata una sfida. Mi sentivo spesso a disagio, impacciato nei movimenti. In più, abituato a fare 3 allenamenti la settimana oltre la partita del sabato, il blocco totale dell’attività sportiva è stato un grande buco nero, impossibile da compensare con qualsiasi altra attività.
Nonostante le difficoltà iniziali, con il tempo ho iniziato ad adattarmi e trovare dei piccoli escamotage. Per esempio, indossare abiti larghi e comodi mi aiutava a sentirmi meno costretto. Un altro aspetto importante, che può spaventare all’idea di mettere il corsetto, è il giudizio e il sentirsi osservati da parte degli amici ma anche degli sconosciuti camminando per strada.
All’inizio ti senti un robot, un diverso dalla massa. La comprensione, ed il grande aiuto costante della mia famiglia, mi ha aiutato a superare i momenti più difficili. Hanno fatto in modo di tenermi alto il morale, spronandomi sempre a non mollare.
Man mano che passavano i mesi, ho iniziato a sentire miglioramenti nella mia schiena: il dolore era sempre meno e la mia postura sempre più eretta e corretta. Questa consapevolezza mi ha motivato a perseverare, nonostante i momenti di frustrazione fossero comunque presenti anche se sempre meno frequenti. Vedere i miei compagni di calcio vincere il campionato da una parte è stato egoisticamente un brutto colpo da gestire, dovevo esserci anche io con loro in campo, mi ha dato ancora più carica per voler tornare a far parte del gruppo, a voler tornare a faticare e correre sull’erba.
In questi 18 mesi con il corsetto, ho imparato ad apprezzare l' importanza della pazienza e della perseveranza: il non mollare porta ai risultati desiderati. Il 26 agosto, alle ore 19:37, dopo 22 mesi sono tornato in campo in una partita ufficiale ed è stata un’esplosione di emozioni che su carta non si può raccontare. Anche se all' inizio l' esperienza è stata tutt' altro che piacevole, con il tempo i benefici del corsetto sono evidenti; ho imparato a conviverci ed ora è parte della mia quotidianità che è tornata, finalmente, la stessa di due anni fa.
A.F. (Parma)
Risposta: Un grazie davvero grande caro A. per la testimonianza: sono sicuro che aiuterà molti altri ragazzi. Un caro saluto!
Racconto (4): Il mio sogno, da tanti anni: correre una maratona.
Un sogno che sembrava ormai svanito quando, nel 2017, una fastidiosa ernia lombare mi costringe a ricorrere ad un intervento chirurgico. Il recupero dopo l’operazione sembra non finire mai: dolori che continuano, irradiazioni nella gamba ed è come se non si uscisse mai dal tunnel.
Nel 2018 il primo incontro con il Dott Minnella, e la sua “profezia”: “sarai in grado di correre una maratona”.
Ma per fare ciò era stato chiaro dal principio: lui mi mostrò la strada specificando che sarebbe stato il mio impegno a doverla percorrere, con costanza e molto lavoro e soprattutto con una parola chiave – “autocorrezione”.
L’inizio non è stato semplice, i risultati non potevano essere immediati e un percorso di ri-educazione posturale richiede un costante e continuo lavoro oltreché fisco anche su sé stessi.
Insomma, la correzione della postura parte anche da un atteggiamento mentale e qui c’è il supporto del Dott Minnella che con le sue parole contribuisce ad innescare il meccanismo di fiducia in un metodo che alla lunga lui sa che porterà i risultati.
E quindi si continua a lavorare con esercizi giornalieri, con il supporto del fisioterapista, e ad aumentare sempre di più la tenuta della correzione postura.
Ed è proprio nell’ “autocorrezione” la chiave magica: praticarla può sembrare banale, ma non è scontato mantenerla se manca il continuoimpegno. E quando trovata può letteralmente risollevare.
Ed allora si ricomincia con camminate a passo svelto, e poi qualche corsa: attività fino a poco fa solamente sognate, soprattutto il pensare di poter riprendere a correre.
Tra alti e bassi, con il supporto del Dott Minnella e del fisioterapista, e con l’”autocorrezione” della postura che può riportare su, inizio a percorrere sempre più km correndo.
E così nel 2022 le prime gare da 10 km, e poi arrivano le prime 21 km e poi, soprattutto, la voglia e la consapevolezza di rimettere nel mirino il vero obiettivo.
Si comincia quindi con allenamenti sempre più lunghi, alti e bassi che non possono mancare ma con la consapevolezza che la correzione della postura è un’alleata prima sconosciuta e che può portare lontano.
Lontano fino a quando nel Marzo 2024 arrivo finalmente a tagliare il traguardo della prima maratona corsa con la mia schiena.
Da 0 a 42.195 Km il passo sembrava impossibile ma con il supporto del Dott Minnella e del fisioterapista, e tanta “autocorrezione” …, è stato possibile.
R.C. (Taranto)
Risposta: La ringrazio molto caro R. per il suo racconto: dimostra che la nostra previsione iniziale non era lontana dalla verità clinica e potrà essere di stimolo per molti pazienti.
Racconto (5): Buongiorno, sono seguita da poco più di un anno dal Dr.Minnella, e posso dire con certezza che mi ha messo letteralmente in piedi.
Purtroppo dopo il parto mi è venuta una malattia poco conosciuta ai medici che si chiama osteoporosi gravidica, quando mio bimbo aveva appena 3 mesi mi sono fratturata 8 vertebre, ovvero nel corso di 4 mesi pian pianino sentivo che la mia schiena e il bacino andavano letteralmente a pezzi..mi sgretolavo a vista d’occhio, ogni giorno mi sentivo sempre peggio, sembrava che misparassero alla schiena ogni volta che sollevavo qualcosa come una bottiglia di olio o facevo un movimento leggermente brusco, come starnutire o inciampare con la ciabatta, scendere gradini o aprire armadio, solo dopo 4 mesi ho capito che dietro ogni “sparo” in realtà ci stava una nuova frattura vertebrale, un vero calvario..nessuno mi credeva che avessi questi dolori, tutto veniva attribuito alla depressione post partum, che ovviamente non avevo, nessunmedico era riuscito a capire cosa stesse succedendo, per ben 4mesi ho convissuto con un dolore fuori dal normale, sopra ogni soglia di sopportazione, fino adesso non mi capacito come ho potuto resistere e trovare forze per andare avanti, un mal di schiena atroce, non riuscivo lavarmi entrambi le mani davanti al lavandino, stare sdraiata sulla schiena o su un fianco, per non parlare di andare in macchina neppure in qualità del passeggero, ad ogni dosso, accelerata o frenata volevo urlare dal dolore, insomma qualsiasi banale attività/gesto di vita quotidiana per me erano impensabili, avvertivo le scosse elettriche dopo ogni movimento, non riuscivo né stare seduta né sdraiata, ho dormito mezza seduta per più di 5 mesi con mio angioletto tra le braccia, non riuscivo prendere mio figlio dal lettino…ma nonostante tutto questo non mi sono mai fermata ad accudire mio figlio, mi dava lui la forza a svegliarmi ogni mattina, lui aveva bisogno di sua mamma..di sua mamma in salute e perciò sono corsa a fare una RM di testa mia, non potevo andare avanti un altro mese a prendere antidolorifici pesantissimi e cortisone che non mi facevano nessun effetto..
Al P.S. più di una volta mi hanno mandato a casa con una lombalgia…In primo ospedale dove sono andata mi hanno trattato come una pazza quando dicevo che non riuscivo a sdraiarmi sul lettino della RM, e mi hanno mandata via senza neanche darmi una mano per scendere dal lettino, ho trovato poi un centro privato dove mi hanno dato 4 cuscini e mi hanno somministrato una sedazione profonda altrimenti non sarei riuscita a sdraiarmi di nuovo su una superficie liscia…Da lì ho avuto una diagnosi terribile per una persona di 38anni, osteoporosi severa. Mi sono rivolta ad un neurochirurgo che mi ha detto di stare ferma per 4mesi e poi rifare la RM per vedere se le vertebre si erano saldate. Purtroppo ho conosciuto Dr.Minnella troppo tardi… solodopo la seconda RM, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente..in ogni caso dopo più di un anno di cure pesantifarmacologiche ed esercizi che eseguo su indicazioni del Dr.Minnella, sono riuscita a rimettermi in piedi per essere autosufficiente.. soprattutto nella gestione del mio figlio, tanto voluto e cercato..ma questa è un ‘altra storia..
Il trauma che ho avuto non solo ha avuto conseguenze sulla mia salute fisica ma anche mentale, ho riscontrato pochissima sensibilità e assenza di tatto dalle persone che avrebbero dovuto aiutarmi per sopravvivere in una condizione del tutto anomala in cui mi sono trovata dal giorno alla notte, dalla felicità dopo la nascita del figlio avuto con fatica dopo 3 anni di PMA al buio totale senza una via dell’uscita’…
Ad oggi e’ passato poco più di un anno dalla prima visita con il dottore, in poche parole, sono partita ad avere un aiuto mamma 8h al giorno, poi grazie alla riabilitazione dopo 9 mesi sono riuscita a sollevare mio figlio da in piedi e non da seduta come ho sempre fatto dopo le fratture, e dopo 10 mesi ho licenziato la mia aiutante, tutt’ora non sono ancora guarita e non mi sento in forma perfetta, ma non sopportavo più l’idea di avere una badante a 38 anni..Ildolore è ancora molto presente, soprattutto dopo gli sforzi come stare in piedi o seduta a lungo, cucinare, lavarmi la testa o asciugarmi i cappelli, tenendo le braccia alzate, spero e prego di tornare un giorno come ero prima, so che sarà molto difficile e non a breve, ma mi sento nelle mani sicure ad essere seguita dal Dr.Minnella e pertanto lo consiglio a tutti che hanno varie problematiche legate alla colonna. Posso dire con assoluta certezza che non ho mai riscontrato un dottore tanto attento e scrupoloso, disponibile e umano…
Y.N. (Cremona)
Risposta: Cara N. la ringrazio per la descrizione di una patologia come la sua, ossia l'osteoporosi gravidica', che conosciamo bene e sappiamo quanto la impegni dal punto di vista riabilitativo. Il suo racconto servirà a guidare altre pazienti nella sua situazione. A tal proposito cogliamo l'occasione per ringraziare l'associazione MAMog per la collaborazione nazionale riservataci